Khadija (silvia) “L’Islam è la cosa che mancava nella mia vita per un benessere interiore”
Khadija (silvia)
“L’Islam è la cosa che mancava nella mia vita per un benessere interiore”
Assalamu Alaikom wa rahmatullahi barakatuhu Bismillah , con molto piacere racconterò la mia conversione che sinceramente non sò nemmeno io quando ha avuto inizio.Sono nata nel nord italia da padre italiano e madre turca ,cresciuta sin dalla nascita in molte famiglie affidatarie tutte di religione cristiana.
Con l’inizio della scuola avevo particolare interesse,curiosità, nei confronti degli altri bambini che erano di religione Islamica , stavo praticamente solo con loro, non saprei descrivere cosa provavo essendo solo una bambina , ma tutt’ora ricordo che desideravo con tutto il cuore vivere con loro.
E’ risaputo che comunque sia i bimbi vanno molto a sensazioni e quello che mi trasmettevano loro quando ci giocavo,quando ci parlavo,quando li guardavo insieme alle loro famiglie , erano sensazioni molto forti che ancora adesso ricordo .
Arrivata nell’età adolescenziale ero una ragazzina con un sacco di problemi famigliari,forse anche più grandi di me,dovevo occuparmi della casa,del mangiare,della spesa,di una madre con gravi problemi psichici e di un padre totalmente assente e con problemi di alcol.
Il mio tempo libero lo passavo con ragazzi e ragazze musulmani ed è lì che mi si è accesa la fiamma verso la religione Islamica.Incominciai così a chiedere,informarmi,comprare libri e mi venne regalato il mio primo Corano.
Quell’anno (1996)feci il mio primo ramadam , ero felice , avevo trovato qualcosa che mi riempiva dentro , era la mia strada , la sentivo mia .
Tutto è durato fino al 1999 , l’anno in cui il giudice minorile mi rinchiuse in una comunità per minori “disagiati” dove mi è stato buttato via tutto,compreso quel Corano che tanto amavo.
Mi fecero il lavaggio del cervello, facendomi credere che il mio ” voler essere musulmana” era un modo per nascondermi e scappare dai miei problemi e che perciò stavo passando la tipica crisi d’identità.
Mi hannno tenuto lì 7 anni ed in tutto quel tempo non ho più ne visto ne sentito nessuno. Avevo 23 anni e decisi di volermene andare da sto posto che a parere mio mi aveva annientato il cervello, così feci tutto il possibile per farmi cacciare.
Ero spaesata,non credevo più in niente,mi sentivo addirittura in imbarazzo e a disagio a parlare di religione anche se nel mio cuore c’era sempre quella piccola fiamma nascosta,ma purtroppo soffocata.
Intanto ho avuto una convivenza da cui è nata la mia prima figlia che è durata fino al terzo anno di età della bambina poi la rottura del rapporto. Dopo 2 anni ero in attesa della mia seconda figlia da un’altra convivenza che però questa è finita in maniera molto brutta .
Ho dovuto cambiare città ( ed è dove vivo attualmente) ,riformarmi amicizie rincominciare tutto da capo per l’ennesima volta , da sola e con una neonata , fino a quando l’estate scorsa ho potuto rincominciare a lavorare in un posto dove ho conosciuto una persona a me molto molto cara, la quale , forse involontariamente , mi ha riacceso tutto, finalmente quella piccola fiammella nascosta nel mio cuore si era riuscita a fare spazio e farsi risentire .
Ho ripreso in mano tutto quello che avevo lasciato , rincominciato a leggere,a cercare risposte su internet,dove ho conosciuto persone che mi hanno aiutata a capire molte cose,ho comprato nuovi libri ed anche il Corano.
Così un giorno chiamai la mia migliore amica che è tunisina,la quale è stata l’unica persona che mi è stata vicina durante tutta la gravidanza e parlai di tutto questo con lei,esprimendole il desiderio di voler recitare la Shahada. Non ho mai sentito una persona essere così felice per una decisione presa da me.
Ne parlò con suo marito,il quale mi fece poi da testimone , e da lì per mesi parlavamo per ore al telefono dell’Islam,avevo un’infinità di domande,volevo sapere il più possibile e tutt’ora so di avere tantissimo da imparare e conoscere. La mia amica e suo marito sono una guida per me,due persone molto importanti nella mia vita .
Il 15 marzo parto,con la mia piccolina e vado da loro per fare da testimone di nozze a lei,quel giorno ho indossato per la prima volta l’Hijab e da quel momento non l’ho mai più tolto mi sento come se lo avessi sempre indossato,fa parte di me .
Il giorno dopo ,appena finiti i festeggiamenti della loro cerimonia,siamo andati in Moschea a parlare personalmente con l’Imam il quale prima mi ha fatto alcune domande,per capire quanto sapevo.
Poi mi ha spiegato alcune cose e poi finalmente ho pronunciato la Shahada,ero emozionatissima,tremavo dentro dalla gioia,un’emozione così grande non l’avevo mai sprovata,finalmente ho confermato a parole ma sopratutto a fatticiò che da tutta la vita mi sentivo dentro,il fatto di essere tornata all’Islam mi è sempre appartenuto.
Il nome che ho scelto, con l’aiuto di quella persona a me molto cara la quale mi ha riacceso la fiamma,è Khadija .Sono molte le critiche ,i commenti,le contraddizioni da parte delle persone che conosco, tutti solo in grado di farmi notare tutte le cose che non posso più fare. La perdita del lavoro da quando ho preso la decisione di indossare il velo è la prova eclatante di quanta ignoranza ci possa essere in giro .
Solo che non capiscono invece quanto io mi senta libera così perchè è ciò che mancava nella mia vita per un benessere interiore .Io ringrazio davvero tutti quelli che mi hanno sostenuta,chi mi è rimasto vicino,chi mi ha dato la “spinta” ,chi mi ha ascoltata,chi mi ha guidata e chi continua a farlo…..Ringrazio anche tutti i miei fratelli e le mie sorellle.
A cura di : Ahmed Abdullah Hassan
La fonte : www.r-islam.com