La verità dell'Isalm

Islam: religione e politica

Islam: religione e politica

L’Islam è soltanto una religione della salvezza o è anche una religione preoccupata della politica, e quindi della società? 

Il Profeta Mohammed” pace e benedizione su di lui” fu un leader religioso e politico, prima alla Mecca e poi a Medina. E l’intima connessione di religione e politica nell’Islam emerge anche dall’analisi – dello storico americano John O. Voli – dei primi califfati musulmani. Dalla pratica politica e dalla storia di questo primo periodo dell’Islam infatti si possono cogliere come predominanti quattro correnti di pensiero religioso ma anche politico: l’«adattamentismo», il conservatorismo, il fondamentalismo e il personalismo. Quattro sfaccettature dell’ideologia islamica che vivono e si riscontrano anche nella pratica attuale.

Ma l’Islam è una religione della salvezza o una religione che si occupa dì politica? 

Questa, è una domanda troppo semplice, che falsa il problema e non riesce a far capire l’ampiezza delle questioni e la loro importanza attuale.

Il problema, infatti, va posto in una prospettiva geografica e storica ampia. Se teniamo conto di questo ampliarsi, sia nel tempo che nello spazio, del problema delle religioni oggi, riusciremo a capire che il ritorno del religioso nel mondo contemporaneo è imposto da un numero di società nuove che si affermano storicamente. Ciascuna di queste società ha una sua tradizione religiosa che costituisce il solo linguaggio, la sola ideologia per le masse popolari e ne esprime la condizione storica.

Le popolazioni d’Africa, le popolazioni d’Asia, non hanno a loro disposizione, per costruire una società, per risolvere i loro problemi, l’ideologia laica, per esempio, che è stata forgiata nell’Europa Occidentale e che è divenuta in questa parte del mondo un sostituto dell’ideologia religiosa.

Quindi tenendo conto di questo contesto si può ancora formulare la domanda per l’Islam – come per il cristianesimo o il buddismo o qualsiasi altra religione-: è una religione della salvezza o una religione che organizza la “città”, o tutte e due le cose assieme?

In realtà ogni religione, fin dalle sue origini, si sforza di rispondere a dei bisogni umani pratici. Voglio dire, ad esempio, che ogni religione tenta di rispondere all’aspirazione dell’uomo a vivere eternamente. E l’Islam si inscrive appunto nel quadro delle religioni monoteiste le quali, tutte, mettono l’accento sull’immortalità dell’uomo.

A partire dal Corano stesso, noi troviamo uno sforzo da parte del Profeta per risolvere certi problemi pratici di organizzazione della “città”».

Intervista di M. Arosio al prof. Mohammed Arkoun da: Islam. Religione e Società, ERI, 1980

Mohammed” pace e benedizione su di lui”: La Mecca e Medina

– In quali termini la storiografia Islamica prospetta i rapporti tra la dimensione più squisitamente profetico-religiosa dell’esperienza di Muhammad e il ruolo svolto da lui come Profeta, alle origini dell’Islam, nella sua qualità di grande leader politico-militare e di legislatore. Dal momento che l’esperienza originaria di Muhammad e la sua stessa figura hanno assunto -e non poteva essere diversamente- una funzione esemplare e paradigmatica per tutta la storia dell’Islam.

– Indubbiamente Muhammad ” pace e benedizione su di lui” rimane, non soltanto il personaggio chiave per capire le origini dell’Islam, ma anche la figura esemplare a cui l’Islam si è sempre rifatto e continua a rifarsi tuttora in tutti gli ambiti del suo manifestarsi storico.

 Ma, va detto subito che nessuno nega che la sua esperienza più squisitamente religiosa del profeta Muhammad ” pace e benedizione su di lui” si è intrecciata con il suo impegno di grande leader carismatico e di abile uomo politico, che è riuscito, per la prima volta, a mettere pace fra tutte le tribù della penisola arabica e ad avviare prospettive di unità per i suoi connazionali.


In occasione del congresso islamico-cristiano di Cordova nel marzo 1977, nella relazione del professor ‘Abd al-‘Azìz Kàmil, ex vice primo ministro dell’Egitto. Costui sosteneva che Muhammad era stato un perfetto Ministro degli Interni, un perfetto Ministro degli Esteri, un perfetto Ministro delle Finanze e, per finire, un comandante in campo perfetto. E concludeva: «È naturale. Nella stanza di ogni profeta ci dev’essere una spada».

– Come concludere allora anche per capire certi fenomeni dell’Islam attuale?

– Direi che bisogna partire dal presupposto che non è possibile negare il rapporto di continuità che intercorre tra l’esperienza meccana e quella medinese. In definitiva, si può affermare con onestà che Medina realizza pienamente la norma già prevista alla Mecca. Per essi, dunque, Medina non è soltanto un avatar della storia, ma costituisce la realizzazione dell’Islam nella sua pienezza. Medina, anzi, rappresenta per essi lo stato ideale, il modello a cui dovrebbe ispirarsi, nella sua sostanza, ogni stato musulmano moderno.

 Non dovremo mai dimenticare infatti che per i veri credenti musulmani Muhammad ” pace e benedizione su di lui” rimane, innanzi tutto, il modello più perfetto di una profonda esperienza religiosa che essi si sforzano di imitare con venerazione.

Intervista di Mario Arosio al prof. Maurice Borrmans (docente di Lingua Araba, Diritto musulmano, Spiritualità Islamica al Pontificio Istituto di Studi Arabi di Roma) da: Islam. Religione e Società, ERI, 1980

tratto da: arab.it

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