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Aysha Barbara Alterio « 1 »
ho trovato le risposte delle mie”ataviche”domande sul cristianesimo nel Sacro Corano.
In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso
Indubbiamente ognuno di noi è il risultato delle proprie esperienze, a partire dall’infanzia fino a giungere all’età matura, Per quanto mi riguarda Il punto fermo nei miei 41 anni di vita è sempre stato Dio, mentre il resto è molto cambiato, direi che si è addirittura ribaltato.
Una caratteristica che mi ha sempre accompagnato, insita nel mio carattere e nella mia coscienza, è che non mi sono mai accontentata di prendere per buono quello che mi veniva raccontato, a partire dalla scuola, dal catechismo fino ad arrivare ai mass media.
Mi sono sempre posta molte domande, soprattutto sul senso di giustizia e libertà globali, oltre che sulla religione e il rapporto fra essa ed il modo di pensare ed agire dei cosiddetti credenti cristiani.
Ho sempre frequentato la chiesa ed il catechismo fino all’età di 18 anni, poi a 21 mi sono sposata, e Dio mi ha sempre accompagnato, restando il mio caposaldo, anche se fin dall’età di 16 anni ero entrata in forte polemica con la Chiesa stessa, in quanto tutti i quesiti che ponevo, tutti i miei dubbi verso i quali cercavo risposte, erano puntualmente risolti per metà, e tutti i preti, i diaconi e i catechisti con i quali mi sono confrontata, arrivati ad un certo punto asserivano che oltre non era possibile spiegare. Eppure a me non bastava.
Mi sentivo in colpa verso Dio, forse non ero abbastanza credente, e soffocavo tutte le mie domande ed i miei dubbi che continuavano ad esistere ed affiorare dal mio cuore e dalla mia coscienza: sentivo che non era così!
Allora mi sono rivolta ai carismatici, prendendo parte qualche volta alle messe di guarigione, mi unii ad un gruppo di preghiera, conoscendo in questo modo persone e situazioni che mi hanno cambiato la vita in positivo, e rafforzato la mia fede… ma ero ancora inquieta. “Perché?” – mi domandavo -.
I miei figli crescevano nella parola di Dio e di Cristo, facevano i chierichetti tutti le domeniche, frequentavano regolarmente il catechismo, insegnando loro ad essere, come si dice, dei buoni cristiani.
Eppure c’era ancora in me un senso di incompletezza… ero ancora irrequieta.
Ma all’improvviso il mondo fu gettato come in un buco nero, l’11/09/2001 ci fu l’evento che cambiò nettamente il corso della storia… e della mia vita.
Nel mondo ed in Italia si creò il “mostro musulmano”: tutti iniziarono a guardare con sospetto il vicino di casa iraniano, pakistano, algerino, tunisino o egiziano ( che magari era cristiano copto, ma visto che era un arabo, era sicuramente un musulmano!).
Ogni persona, sia essa nord-africana o araba, iniziava ad essere considerata un potenziale terrorista o un fondamentalista islamico pronto a fare la sua “jihad” contro l’Occidente libero, democratico e solidale.
E questa strategia del terrore cominciava a prendere piede anche in me: cominciavo ad avere sentimenti di paura verso i musulmani? Li guardavo anche io con sospetto.
Non potevo permettere che mi succedesse questo. Non potevo e non dovevo avere paura di qualcosa che non conoscevo; quindi ho iniziato a leggere libri, informarmi, fare ricerche su internet, leggere quotidiani arabi, fare il confronto fra Oriente ed Occidente e fra Ebraismo, Cristianesimo ed Islam.
Dapprima quindi ho esplorato le ragioni politiche fino ad arrivare ad una visione più completa che comprendesse, appunto, anche le differenze fra le tre grandi religioni monoteiste, contenute nella Torah, Vangelo e Corano.
Con mio grande stupore, confrontando i tre Libri Sacri, insieme alla Bibbia, mi accorgevo che non vi erano sostanziali differenze, almeno non nei principi fondamentali, e la cosa che mi colpì era che, pur non avendolo cercato in quel momento, le mie “ataviche” domande sul cristianesimo, i miei dubbi mai risolti, non solo si scioglievano man mano che trovavo risposte nel Qur’an al Karim (Sacro Corano), ma ne erano anche, in qualche modo, rivelate le ragioni che portarono sia il cristianesimo sia l’ebraismo ad essere quelli che oggi conosciamo.
Per fare qualche esempio, fin da ragazzina mi “stonavano” il primo comandamento e il credo cristiano con la percezione dei cristiani di Gesù: “ Non avrai altro Dio all’infuori di Me” e “Credo in un solo Dio, creatore del cielo e della terra (…) Dio ha generato e non è stato creato (…)”.
Alla luce di questo, come era possibile inserire la figura di Gesù così come la vivono i cristiani? Ho sempre fatto notare che mai Gesù si era presentato alle genti dicendo “Ecco, io sono il figlio di Dio”, ma semmai, come scritto nel Vangelo, disse: “Ecco, io sono il figlio dell’Uomo”.
Come era possibile pregare un uomo come fosse stato Dio?
E i santi? Tutti i cristiani possono rivolgersi ai santi pregandoli affinché possano ottenere grazie. E questo francamente, ho sempre sentito nel mio cuore come fosse un “tradimento” verso Dio, in poche parole la ritenevo una sorta di politeismo.
I santi sono dei modelli da seguire, delle persone che hanno donato la loro vita a Dio, nel rispetto della Sua Parola; si può pregare Dio affinché li abbia in grazia, ma non certo pregare i Santi invece di Dio. Una sorta di schiera di segretari di Dio?
Il Qur’an al Karim non lascia spazio a false interpretazioni o dubbi alcuni, poiché tutto è rivelato e descritto chiaramente: la figura di Gesù è pure molto importante nell’Islam, egli è un profeta nato per volere di Dio dalla vergine Maria, che tornerà sulla terra alla fine dei tempi: non c’è differenza fra il cristianesimo e l’Islam su Gesù, se non quella che per l’Islam egli è un Profeta (sas) e non Dio fattosi uomo.
Molti cristiani non sanno che la traduzione di Allah sia Iddio, Dio e non un nome proprio come, per esempio, Manitù o Visnù.
E l’ignoranza insieme all’ottusità e al “non voler conoscere o sapere”, crea pregiudizi, diffidenza e talvolta malvagità.
Ovviamente quello di cui ho parlato è solo un esempio molto diretto, un esempio semplice, che è stata, però, la prima cosa che mi ha colpito. Una delle mie questioni irrisolte, ma non di poco conto. L’Unicità di Dio.
la fonte : www.huda.it