Donne si sono convertiti all'isalm

Joanne Bailey“ l’Islam non mi opprime“

Joanne Bailey
l’Islam non mi opprime; mi lascia essere la persona che sono sempre stata.


“La prima volta che ho indossato il mio hijab in ufficio, ero molto tesa, rimasi fuori al telefono con un amico per lungo tempo: “Cosa potranno mai dire?” Quando mi decisi ad entrare, un paio di persone mi chiesero: ”Come mai stai indossando il velo? Non sapevo che tu fossi musulmana”.
Sono davvero l’ultima persona che ti saresti aspettata potesse convertirsi al’Islam: ero stata allevata in modo troppo protettivo, dalla classe media nel South Yorkshire. Non avevo quasi mai visto un musulmano prima di frequentare l’Universita’.


Nel mio primo lavoro in un ufficio di procuratori a Barnsley, ricordo di aver giocato il ruolo della donna single, giovane ed in carriera: ero ossessivamente a dieta, o a fare shopping e frequentare bar, ma non mi sentivo veramente a mio agio.
Poi un pomeriggio del 2004 tutto cambio’: stavo chiacchierando con un amico musulmano bevendo un caffe’, quando egli noto’ un piccolo crocifisso d’oro che portavo al collo. Mi chiese:”Credi in Dio allora?”

Io lo indossavo per moda piuttosto che per motivi religiosi e gli rispossi:” No, non credo proprio” Ed egli inizio’ a parlarmi della sua fede.
Non ne tenni molto conto all’inizio, ma le sue parole mi rimasero impresse. Pochi giorni dopo, mi ritrovai ad ordinare una copia del Corano da internet.
Mi prese un bel po’ di tempo per trovare il coraggio e la forza di andare ad un evento sociale di donne gestito da un nuovo gruppo musulmano di Leeds.

Mi ricordo che rimasi ad indugiare fuori la porta pensando:”Che cavolo ci faccio qui?”Mi immaginavo che sarebbero state vestite in abiti neri dalla testa ai piedi: “Cosa potevo avere in comune con loro, io: una venticinquenne inglese bionda?”

Ma quando entrai, nessuna di esse rispecchiava lo stereotipo della donna casalinga oppressa musulmana; erano tutti dottori, insegnanti e psichiatri. Fui colpita da quanto sembrassero soddisfatte e sicure.
Dopo quattro anni nel Marzo 2008, ho fatto la dichiarazione di fede in casa di amici. Al principio temevo di non aver fatto la cosa giusta, ben presto mi rilassai, e’ un po’ come iniziare un nuovo lavoro.

Pochi mesi dopo affrontai i miei genitori e gli dissi:”Ho qualcosa da dirvi” Ci fu silenzio e poi mia madre disse:”Sei diventata musulmana non e’ vero?”

Ella scoppio’ in lacrime e continuo’ chiedendomi cose del tipo:”Cosa ti succedera’ quando ti sposerai? Dovrai coprirti? Cosa ne sara’ del tuo lavoro?”Cercai di rassicurarla che sarei sempre rimasta la stessa, ma ella sembrava troppo preoccupata del mio benessere.
Contrariamente a quello che la maggior parte della gente pensa, l’Islam non mi opprime; mi lascia essere la persona che sono sempre stata.

Adesso sono molto piu’ riconoscente e soddisfatta delle cose che ho. Da pochi mesi, mi sono fidanzata con un procuratore musulmano che ho incontrato in un corso di formazione.

Egli non contrario alla mia carriera, ma sono d’accordo con la prospettiva islamica sul ruolo tradizionale dell’uomo e della donna. Voglio badare a mio marito e ai miei figli, ma voglio anche la mia indipendenza.

Sono fiera di essere inglese e sono fiera di essere musulmana, non vedo alcun conflitto tra queste due realta“.

Joanne Bailey
Procuratore legale, 30, Bradford

La fonte :

io-musulmana-italiana.blogspot.com

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