I miracoli nella Sunna

La medicina sociale e preventiva

La medicina sociale e preventiva

Per ciò che riguarda la medicina sociale, l’Islam mira allo stabilimento di una nazione o di uno Stato in cui ci si prenda cura sia dell’individuo che dell’intera comunità.

In effetti, uno Stato che vegli al benessere degli individui avrà delle famiglie sane e degli individui sani, formanti l’ossatura della società. E’ essenziale vegliare sui malati, gli orfani, i bisognosi e le persone anziane.

Lo Stato ha la responsabilità di offrire trattamenti medici gratuiti a tutti i membri della comunità, senza discriminazione di colore, razza o stato sociale.

La comunità islamica deve consacrare una parte delle proprie energie nel mantenimento di un  sistema  sanitario  adeguato.

Una  volta  qualificati,  i  membri  della  professione  medica hanno il dovere religioso di offrire i loro servigi in caso di bisogno.

Per  ciò  che  concerne  la  medicina  preventiva,  l’igiene  personale  e  l’apprendimento  delle regole  igieniche  e  della  purità  (rituale),  essi  sono  tutti  chiaramente  definiti  come  doveri inderogabili di ogni Musulmano.

Un ambiente sano e delle buone condizioni abitative sono ugualmente richiesti.

Il Profeta (pace e benedizione su di lui) raccomandò ai musulmani di assicurare la pulizia delle loro case, delle strade e di tutti i luoghi in cui vivono, e di sbarazzarsi in mani era corretta dei rifiuti.

Raccomandò  anche  di  non  lasciare  escrementi  nei  luoghi  ombreggiati,  sulle  strade  e nell’acqua, di non urinare nell’acqua e di non utilizzare dell’acqua contaminata.

Il Profeta (pace e benedizione su di lui)  disse:  “Fate  attenzione  a  non  commettere  tre  cose  che  portano  con  sé  la maledizione: fare i propri bisogni nelle fonti d’acqua, al centro della strada e nei luoghi ombreggiati” (Abû Dâwûd, Ibn Mâjah e al-Hakim).

Jabir (che Allah sia soddisfatto di lui) riferì che il Messaggero di Allah (pace e benedizione su di lui) proibì di urinare nell’acqua, sia stagnante che corrente.

L’ignoranza  di  tali  regole  di  igiene  elementari  ha  prodotto  la moltiplicazione  di  malattie infettive nei paesi non-industrializzati, e particolarmente nei paesi tropicali.

L’interdizione,  da  parte  dell’Islam,  dell’alcool,  degli  stupefacenti  e  delle  relazioni  extraconiugali  costituisce  la  misura  più  efficace  nella  prevenzione  dei  flagelli  del  mondo industrializzato, come l’alcolismo e l’AIDS.

Le misure di salute pubblica e di igiene individuale fanno parte della Shari’ah Islamica, il cui obiettivo è quello di incoraggiare gli atti convenienti e di proibire quelli biasimevoli.

Quando  i  Musulmani  giunsero  a  Madinah,  alcuni  di  essi  furono  colpiti  da  un  eccesso  di febbre, dovuto all’infezione causata da una pozza stagnante. Fu prosciugata, e l’epidemia fu debellata.

Il Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) enunciò allora la prima regola epidemiologica conosciuta nella storia per l’isolamento degli infettati durante le epidemie, al fine di limitarne l’espansione.

Disse  (pace e benedizione su di lui):  “Se  venite  a  sapere  che  un’epidemia  di  peste  è  scoppiata  in  una regione, non andateci. E se la peste scoppia nella regione in cui vi trovate, non la lasciate per fuggire alla malattia” (Bukhârî)

La fonte :

Aspetti della Medicina Profetica

dal libro “La Medicina alla luce del Corano e della Sunna”

di A. Taha

 

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