Donne si sono convertiti all'isalm

Prego Allah di dirigermi sempre verso il bene

Prego Allah di dirigermi sempre verso il bene

Sono una sorella Peruviana, “tornata” all’Islam da pochi anni, alhamdulillah. Sono arrivata in Italia alla fine del 1997, insieme a mia madre e al mio bambino, che ora si chiama Amin.

Abitavamo a Milano, dove lavoravo. Alhamdulillah, nonostante i tanti problemi legati all’immigrazione, ci sistemammo abbastanza bene, e all’inizio del 1999 cominciai a frequentare anche una scuola di lingua italiana per migliorare un po’ la mia conversazione.

In classe con me c’era un ragazzo egiziano che si definiva “musulmano non praticante”, e in effetti di islamico non aveva nulla; nonostante ciò, dopo aver fatto amicizia, ogni tanto mi parlava di questa religione a me totalmente sconosciuta, l’Islam.

Ciò che mi stupiva di più era il fatto che le cose che mi diceva, sia gli elementi dottrinali che le regole di vita di cui mi parlava, mi sembravano giuste e sagge, solo che vedevo la contraddizione tra il suo comportamento diciamo così “laico” e il comportamento che invece avrebbe dovuto avere in quanto Musulmano.
Comunque mi fidanzai con questo ragazzo, e con l’andare del tempo, dato che lui mi diceva sempre di sentirsi in colpa quando andavamo ad una festa, o in discoteca, ecc., cominciai a provare la curiosità di conoscere veramente questa sua religione che per me era da un certo punto di vista sempre più misteriosa, ma dalla quale al contempo mi sentivo così attratta.
Sentendolo parlare del Corano, capivo sempre di più che la vita che stavo conducendo non aveva senso, ero venuta in Italia per migliorare la mia situazione economica, eppure sentivo che questo non poteva bastarmi, sentivo un bisogno diverso che ancora non mi sapevo spiegare.

Un giorno litigai con questo ragazzo; io sostenevo che non fosse giusto il suo comportamento: se sapeva dove stava la Verità, perché non agiva in conformità a quello che gli chiedeva Dio (SWT)? Ma lui, evidentemente, non aveva il coraggio di “rivoluzionare” la sua vita, abbandonando il peccato e ritornando ad Allah (SWT). Davvero Allah (SWT) guida chi vuole!…

Quel giorno mi sentivo troppo triste, capivo che il fidanzamento con questo ragazzo non poteva portarmi niente di buono, ormai sentivo che la vera felicità stava da un’altra parte, eppure avevo paura di andarla a cercare… Comunque alla fine cercai la moschea, non sapevo bene cosa avrei dovuto chiedere una volta arrivata, però ci andai.

Quel giorno nella sala da preghiera delle donne c’erano soltanto tre ragazze egiziane. Sia io che loro non sapevamo bene l’italiano, però cercai di spiegare che avrei voluto delle informazioni serie sull’Islam, magari qualche libro da leggere. Alla fine mi diedero appuntamento per il sabato successivo, dicendomi che ci sarebbero state delle sorelle italiane, con le quali forse sarei riuscita a comunicare un po’ di più.
Tornai a casa con una incredibile tranquillità nel cuore.
Cominciai così a frequentare tante Musulmane. Una di queste donne, dell’Ecuador, mi fece leggere un libro sulla vita del Profeta Muhammad (saw), che mi colpì moltissimo.

Soprattutto mi colpì scoprire che l’ultimo versetto del Corano rivelato al Messaggero d i Allah (swt) prima della sua morte fu:

“….Oggi ho reso perfetta la vostra religione, ho completato per voi la Mia grazia e Mi è piaciuto darvi per religione l’Islam…” (Corano 5:3)

Scrissi all’associazione islamica di Napoli che aveva stampato quel libro, e mi rispose una ragazza di Foggia, Khadijah. Oggi devo dire che questa sorella, insieme ad un’altra sorella italiana di nome Huda, sono state per me molto importanti nel mio cammino verso l’Islam.

La sorella Huda, di Milano, mi è stata di grande conforto col suo modo di vivere l’Islam; vedevo in lei la pace e la serenità di chi ti considera per ciò che hai nel tuo cuore, e non per la tua esteriorità. Con Khadijah avevo solo un rapporto epistolare, eppure, quando la sera mi sentivo triste, andavo a prendere le sue lettere, e mi sembrava di leggere un libro sull’Islam, Subhana Allah! Quello che scriveva mi dava tanto coraggio e forza, perché le sue lettere contenevano la Verità, e di Verità ce n’è solo una…
Qualche volta mi prendeva lo sconforto, ma alhamdulillah le sorelle non mi hanno mai lasciata da sola, così tutte le difficoltà le ho superate di volta in volta, ALLAHU AKBAR. La Verità era davanti ai miei occhi, e non potevo più ignorarla.

Ho deciso di convertirmi all’Islam , di vivere l’Islam  ,ho fatto la Shahadah nel mese di maggio del 2001, alhamdulillah. Mia madre inizialmente ha avuto una reazione un po’ negativa; lei è cattolica praticante, ma soprattutto, dato che già sono un’immigrata sudamericana, sosteneva che, con l’hijab, non avrei proprio più potuto trovare lavoro. Ma alhamdulillah, Allah (SWT) guida chi vuole.
Mio figlio inizialmente non capiva, mi faceva tante domande, ma alhamdulillah adesso vuole chiamarsi Amin, e lo porto sempre alla moschea con me. Il nostro rapporto è migliorato molto dopo che abbiamo cominciato a vivere l’Islam. Nonostante qualche problema alla sua scuola (mia madre un po’ aveva ragione: sudamericana e “anche” Musulmana…), ho visto veramente quanto vale un bambino. Il valore che abbiamo trovato nell’Islam, la benedizione che Allah (SWT) concede ad una madre e a suo figlio, sono qualcosa di troppo grande, alhamdulillah.
Ho chiesto alla mia sorella in Perù di informarsi circa la comunità islamica a Lima; mi ha detto che c’è una moschea, con cui cercherò di mettermi in contatto.

Prego Allah (SWT) di dirigermi sempre verso il bene, insieme al mio bambino, e spero che inshaAllah lui possa giungere ai più alti livelli nella Conoscenza e nella pratica della nostra Religione. Amin.

Care sorelle, alhamdulillah l’Islam è un dono universale che Allah (SWT) ha dato a tutta l’umanità, vedete che anche gli stranieri emigrano da un paese cattolico come il Perù verso il paese che ospita il Vaticano, e proprio qui ritornano all’Islam.

Dice Allah l’Altissimo nel Sublime Corano:

“Allah apre il cuore all’Islam a coloro che vuole guidare, colui che vuole sviare, lo stringe e opprime il suo petto, come a chi fa sforzo a salire verso il cielo… “(Corano 6:125)

Heba di Milano

La fonte: islamgiovani.wordpress.com

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