Verona, Moschea e centro culturale islamico che funziona
Primo Forum “ la famiglia islamica” benemerito centro culturale islamico di Verona 16 dic 2012
Il centro culturale islamico di Verona ci insegna quale fondamentale funzione, in seno alla comunità, debba avere le Moschea ed il suo ufficio annesso, soprattutto in un paese di minoranza islamica.
Holiday Inn hotel, il primo forum sulla famiglia islamica.
Una sala congresso perfettamente preparata, relatori emozionanti, un pubblico in grande empatia, un’atmosfera accogliente, e famiglie felici, l’ esatto opposto di quello che si propaganda contro il matrimonio islamico e soprattutto quello tra culture miste; questo il risultato di una piacevole educativa domenica, lo scorso 16 dicembre.
Perché questa Moschea merita una grande attenzione ed i nostri complimenti?
Le due conferenze, sull’importanza della misericordia e dell’amore coniugale, di Umar A.F. e di P.K. Dal Monte hanno sottolineato ampiamente l’importanza dell’affetto tra gli sposi, quindi i vicendevoli doveri e diritti per una sana convivenza familiare, logicamente serena nell’Islam con la benedizione del Creatore, contenuti conosciuti, ma espressi volutamente a sottolinearne lo scopo primario dell’incontro che non era solo quello di ascoltare delle lezioni, bensì di sentirsi attivi e responsabili in un percorso di maturazione.
(Corano XXX 21. {Fa parte dei Suoi segni l’aver creato da voi, per voi, delle spose, affinché riposiate presso di loro, e ha stabilito tra voi amore e tenerezza. Ecco davvero dei segni per coloro che riflettono}
I relatori hanno ben spiegato che nel Corano e quindi nello studio dell’ islam ci sono gli strumenti per non sbagliare e vivere ogni situazione nel rispetto degli altri ed avere successo nei rapporti interpersonali.
Il momento clou del forum è stato durante le partecipazione degli invitati, che si sono alzati uno alla volta dalla platea presentandosi e parlando del loro matrimonio, e questa è stata la componente di successo dell’evento stesso, e la risposta alla nostra domanda.
Le circa 30 famiglie musulmane che sedevano in sala, di nazionalità soprattutto miste, che hanno raccontato in breve la loro storia di incontro e matrimonio supportato dalla loro pratica religiosa e da un centro islamico attivo e degno di ogni buona nota, hanno testimoniato il lavoro importante di quest’ultimo, del suo direttivo e del suo Imam dott. Anwar, che ha condotto la parte didattica dei lavori.
Una parola davvero significativa è stata quella gli ospiti in platea, invitati a raccontarsi brevemente, dopo aver loro chiesto di parlare del rispettivo marito o moglie entrando nel merito dell’amore per questo o quella; ed è stato lo stesso Imam Anwar che aprendo le presentazioni ha confermato pubblicamente di essere molto innamorato della moglie che era seduta in platea, a stupire positivamente e invogliare soprattutto i fratelli.
Questa proposta psicologica ha emozionato e invitato il pubblico a sciogliersi brevemente, proprio in virtù dell’affetto verso la sposa o lo sposo, sentimento troppo stesso schiacciato da un malsano pudore o da un’educazione maschilista pre-islamica.
Quindi della capacità e necessità di tali complimenti ne abbiamo parlato diffusamente dopo esserci ascoltati.
Abbiamo constatato innanzitutto moltissime conversioni di italiane sposate a stranieri musulmani, e tutte queste sorelle ringraziavano il supporto della comunità veronese e della Moschea come una “casa-famiglia” che le ha accolte e seguite, verso l’acculturazione prima di tutto, e quindi verso la definitiva scelta religiosa.
Conversioni di fede così numerose, anche grazie ad un clima che incoraggia e invita, ci spingono a domandarci dunque quanta importanza debba avere la “da’wa” (invito alla conoscenza dell’islam), laddove abbiamo sempre riscontrato che se è attiva porta evidentemente a grandi risultati, come ne è un esempio conosciuto quella nel Regno Unito.
Se la scelta definitiva è nelle mani dell’Onnipotente, l’invito sano è certamente un dovere di ogni musulmano, e il supporto dottrinale un obbligo di ogni comunità, e da convertiti noi ricordiamo quante volte avremmo avuto bisogno di questo aiuto, ma non lo abbiamo trovato.
Soprattutto evidenziamo la necessità di un supporto attivo in lingua italiana alle tante conversioni di donne italiane che spesso non hanno nei loro mariti stranieri interlocutori validi per la mancanza della conoscenza linguistica.
Dopo la pausa per le preghiere e un gradito the con i pasticcini, abbiamo seguito la proiezione della lezione in italiano e arabo, dell’imam Anwar e dei fratelli Mohsen e Ashraf, che hanno spiegato prima di tutto le differenze oggettive, biologiche e caratteriali dei due sessi, poi invitato la platea a riflettere su quelle comportamentali, spiegando che spesso la causa dei litigi tra coniugi è proprio il fraintendimento degli intenti per ignoranza sulle differenze comunicative uomo/donna che portano ad aspettarsi una risposta ben precisa, la quale è impossibile avere perché non fa parte delle capacità del partner che è di sesso opposto.
Gli uomini cercano risposte concrete alle domande e vengono sconcertati dai segnali femminili che non sanno decifrare; viceversa le donne si aspettano possibilmente solo di essere ascoltate e quando pongono raffiche di domande non pretendono le risposte; l’uomo prende per suo dovere trovare soluzioni a tutto, ed essendo incapace di risolvere ogni quesito si agita.
La donna invece vorrebbe solo essere ascoltata e confortata, in realtà non le importa trovare la soluzione, ma solo essere compresa nel suo scoraggiamento e possibilmente coccolata.
La moglie riversa ogni suo sconforto sul marito che entra in casa stanco dal lavoro e prende queste lamentele come sue colpe e l’incapacità di risolverle come una sconfitta.
I coniugi parlano due lingue diverse e finiscono con il non capirsi, irritarsi e poi litigare.
La continuazione del forum metterà ancora in rilievo queste incapacità e ci aiuterà a troverare soluzioni “scientifiche” che nascono dallo studio della religione islamica, per non fraintendere la comunicazione, per migliorare la comprensione dei segnali, e portare alla consapevolezza e una serena convivenza se Dio vuole.
La lode spetta ad Allah Signore dei mondi.
Cinzia A.R.