Angelene McLaren ” Dall’oscurità alla Luce: Il mio incontro con l’Islâm “
Angelene McLaren ” Dall’oscurità alla Luce: Il mio incontro con l’Islâm “
Fin da quando ero bambina, ho sempre avuto un rapporto molto profondo con Allah (subhânaHu waTa˚âlâ). Sono stata allevata nella fede cattolica, con tutte le sue ambiguità, contraddizioni e confusione, ma io ho sempre fatto del mio meglio per concentrarmi sull’obbedienza a Dio (subhânaHu waTa˚âlâ), e non sugli insegnamenti della Chiesa, perché fin da piccola mi sembravano privi di qualsiasi buon senso.
Negli anni della scuola superiore, presi coscientemente la decisione di applicarmi maggiormente nella conoscenza della religione.Andavo a messa ogni due giorni, poi ogni giorno; mi confessavo almeno una volta alla settimana, e cercavo di impegnarmi in tutte le pratiche di culto sulle quali il mio sacerdote insisteva tanto.Tutto ciò nello sforzo di sentirmi più vicina a Dio (subhânaHu waTa˚âlâ).
Avevo delle domande fondamentali della vita: chi sono io? Chi è Dio (subhânaHu waTa˚âlâ)? Perché io sono qui, e qual è la mia relazione con l’Essere Superiore Che ha creato l’universo? Come dovrei vivere la mia vita? Chi mi dovrebbe essere d’esempio e come lo dovrei imitare? Perché Dio (subhânaHu waTa˚âlâ) avrebbe avuto ‘bisogno’ di un figlio ad un certo punto, quando è sempre stato Unico in precedenza, creando tutto ciò che esiste da Solo?…
Il mio sacerdote era incapace di sciogliere i miei dubbi, assicurandomi nel contempo che, se la mia fede fosse stata abbastanza forte, non ci sarebbe più stato bisogno di trovare un senso in tutte le cose… Ciò non poteva soddisfarmi, così, alla fine della scuola superiore, lasciai la Chiesa cattolica e mi misi alla ricerca della Retta Via, del Vero Credo, della Vera Religione.
Investigai numerose religioni nello sforzo di liberarmi dal mio vuoto interiore.
Praticai l’Induismo, il Taoismo, il Buddismo Zen e arivai ad avvicinarmi alla setta “White Witchcraft”. Molta gente troverà tutto ciò assurdo, ma dovete capire che io ero veramente alla ricerca di una “risposta”, ma tutti questi percorsi lasciavano in me un vuoto che sembrava incolmabile.
Poi, un giorno, mia sorella venne a trovarmi, e ciò che vidi mi sorprese enormemente. Entrò in casa indossando un abito lungo, coperta dalla testa ai piedi; un’enorme sciarpa opaca le nascondeva i capelli e scendeva a coprirle il seno, fino alla vita. Le chiesi come mai fosse vestita così, nel bel mezzo dell’estate e con la temperatura di 40 gradi, e lei mi rispose che era diventata Musulmana.
Nonostante mi fossi interessata a così tante e diverse religioni, non avevo mai pensato di compiere una ricerca sull’Islam, principalmente perché la mia mente era piena di stereotipi che mi impedivano di studiare serenamente questa Religione, quegli stessi stereotipi che oggi io ritrovo nelle altre persone e che sono così difficili da cancellare.
Lasciai la mia famiglia e partii per l’università della California, sempre alla ricerca della vera Religione…Ad un certo punto, decisi semplicemente di vivere facendomi trascinare dalla corrente, senza pensare troppo… E in questo modo passarono due anni, durante i quali mi innamorai di un mio compagno di università e decisi di sposarlo.
Vi era sempre qualcosa che “mi mancava”, in un angolino della mia mente vi era sempre quella vocetta persistente a ricordarmi che la mia vita era disordinata, ma io facevo del mio meglio per ignorarla, fino ad una notte fatale…
Proprio prima di lasciare la California per tornare a casa ed iniziare a costruire, insieme al mio fidanzato, una nuova vita insieme, feci il sogno più spaventoso di tutta la mia vita. In questo sogno vidi due uomini molto alti vestiti di bianco diritti in piedi al fondo del mio letto.
Quando li vidi, pensai che fossero alieni o angeli, non ne ero sicura, ma certamente ne fui molto spaventata e feci tutto il possibile per scappare da loro, ma più cercavo di allontanarmi più li sentivo vicini. Alla fine, ci trovammo sulla cima di un’alta montagna, e sotto di noi vi era un mare rosso come il sangue e caldo come la lava. I due uomini mi indicarono il mare, e ciò che vidi resterà nella mia mente fino a che morirò.
Il mare era pieno di persone nude, che venivano girate di qua e di là, come la carne quando viene arrostita, e gridavano: “Aiuto! aiuto!”. E’ necessario precisare che sentivo di avere gettato un’occhiata sull’Inferno, e ne ero terrorizzata. Raccontai al mio fidanzato questo sogno, ma egli si mise a ridere e mi disse che avevo un’immaginazione troppo sviluppata… Ma io non potevo accantonare la faccenda così in fretta.
Quando tornai nel Michigan, scoprii che anche un’altra mia sorella e un mio cugino avevano abbracciato l’Islam durante la mia assenza. Ciò mi incuriosì, quindi chiesi a mia sorella di prestarmi qualche libro da leggere.
Così cominciai a leggere, e a leggere, a cercare libri e a porre domande, e più studiavo l’Islam, più la mia mente e il mio cuore mi dicevano che era questo ciò che avevo cercato per così tanto tempo. Possedevo da anni una copia del Corano, ma non lo avevo mai letto prima… Finalmente mi sedetti e cominciai a studiarlo… La mia mente ed il mio cuore si aprirono all’Islam, e capii che volevo convertirmi.
Ma c’era un grosso problema: il mio fidanzato. Fu subito chiaro che lui non aveva nessuna intenzione di divenire Musulmano, dunque io dovevo scegliere tra lo sposare l’uomo che amavo o il percorrere la via che il mio cuore aveva riconosciuto come quella giusta… Allah (subhânaHu waTa˚âlâ) dice che se tu credi veramente in Lui (subhânaHu waTa˚âlâ) e nel Suo Messaggero (s), Egli (subhânaHu waTa˚âlâ) ti metterà alla prova.
Questa era la mia “prova”, e, nonostante il dolore che in quel momento provavo nel mio coure, scelsi l’Islam piuttosto che il mio fidanzato. Ciò avveniva nel 1995. In seguito Allah l’Altissimo mi ricompensò e mi benedisse facendomi conoscere e sposare, tramite un amico del marito di mia sorella, un ottimo fratello Musulmano, che ama Allah Ta’ala e il Suo Profeta (sallAllahu ‘alayhi waSallam), e donandoci un meraviglioso bambino mashaAllah.
Allah (subhânaHu waTa˚âlâ) guiderà dalle tenebre alla Luce chiunque cerchi la Guida, ed io so che è ciò che Egli (subhânaHu waTa˚âlâ) ha fatto per me. I miei sforzi relativi alla Da’wah sono oggi concentrati negli scritti per le riviste islamiche “ISlamic Voice” e “Al-Jumuah”.
Lo stereotipo più comune con il quale mi trovo a confrontarmi è il mito secondo il quale, poiché indosso un hijab completo, non sarei educata né sofisticata e sarei “oppressa”. Detesto questo pregiudizio.
Ma quando parlo alle persone ed esse capiscono che posso fare un discorso coerente, dapprima restano stupite, ma poi comprendono il loro errore di valutazione. La maggior parte dei problemi deriva dal fatto che noi Musulmani non spendiamo abbastanza energie per spiegare chi siamo. Finché non prenderemo in mano il microfono per cominciare a spiegare alla gente cosa significhino “Islam” e “Musulmani”, la gente continuerà a ragionare seguendo gli stessi stereotipi, basati sull’ignoranza.
L’America ha bisogno dell’Islam.
Questo Paese è così amorale, eppure la gente “cerca” la Verità. Il problema è che la maggior parte dei Musulmani che sono qui cercano il dunya (basso mondo), e non sono qui per la Da’wah (Appello all’Islam), e vediamo che alcuni Musulmani si comportano come i miscredenti.
Perciò, finché i Musulmani non cominceranno ad amare veramente l’Islam e ad assumersi le proprie responsabilità verso il resto dell’umanità, le cose potranno solo peggiorare. Ma, a dispetto della nostra attuale apatia, l’Islam qui sta crescendo in modo esponenziale, e inshaAllah continuerà così.
Angelene McLaren
una giornalista originaria della Jamaica che vive a Detroit (USA)
fonte: Islamic Voice