l’Isalm lotta la schiavitù
Come l’Isalm ha eliminato la schiavitù dalla società islamica?
Per riassumere, possiamo dire che l’Islam non legalizzò né supportò la schiavitù, anzi introdusse leggi e regole che contribuirono significativamente ed efficacemente a limitare le basi di questa pratica e liberò gli schiavi in maniera definitiva.
Per eliminare la schiavitù dalla società islamica, l’Islam utilizzò due metodi principali con i quali si cercarono di evitare confusione e caos all’interno della comunità.
Primo metodo: eliminazione e limitazione delle cause della schiavitù che furono molto numerose prima dell’avvento dell’Islam fra questi:
la guerra, tramite la quale gli sconfitti erano catturati e fatti schiavi; la pirateria, con il rapimento e il sequestro d’individui che erano venduti come schiavi; se una persona non era in grado di saldare un debito in denaro, diventava di proprietà del debitore ,la vendita di bambini (maschi e femmine) come schiavi da parte del padre; la vendita della propria libertà personale come corrispettivo di una determinata somma; la schiavitù era la pena di molti crimini .
L’Islam eliminò tutte queste fonti di schiavitù, eccetto due di esse:
(1) prigionieri delle guerre dichiarate lecitamente da un sovrano musulmano. Nei primi anni della storia islamica, i nemici dell’Islam fecero uso di ogni mezzo per arrestare il suo progresso e la sua diffusione.
I non musulmani del tempo solevano avere dei musulmani come prigionieri di guerra, e in cambio questi ultimi facevano lo stesso con loro.
(2) Uno schiavo ricevuto in eredità nato da genitori schiavi entrambi: in tal caso anche il bambino è considerato uno schiavo.
Tuttavia, se il padrone di una ragazza schiava decideva di prenderla come concubina legittima, allora il prodotto dell’unione era un bambino libero che rientrava anche nella linea ereditaria del padre, uomo libero.
In tale caso, la ragazza schiava veniva chiamata ‘madre di un bambino’ e non poteva essere venduta, né essere data in dono e otteneva la libertà alla morte del proprio padrone.
Il secondo metodo: per eliminare la schiavitù consisteva nell’incoraggiare la liberazione dei propri servi e nell’incrementare i modi tramite cui essi erano resi liberi.
prima dell’Islam uno schiavo rimaneva sempre schiavo e il padrone che decideva di liberare un proprio servo poteva essere sanzionato con una multa. Elenchiamo nel seguito alcune motivazioni prescritte per l’affrancamento:
- Espiazione dei peccati: in caso di omicidio involontario.
- Espiazione per la rottura di un giuramento .
- Espiazione per aver interrotto il digiuno durante Ramadan.
Se una persona ha l’obbligo di espiare un peccato ed è finanziariamente capace, ma non possiede uno schiavo da liberare, allora può comprarne uno, se gli è possibile, e quindi liberarlo.
- affrancare uno schiavo è considerato uno degli atti di culto più apprezzati agli occhi di Allah sulle opere di carità. Allah l’Altissimo afferma nel Sublime Corano: (Segua dunque la via ascendente. E chi ti farà comprendere cos’è la via ascendente? È riscattare uno schiavo.) [Corano 90:11-13].
Il Messaggero di Allah (pace e benedizione su di lui) disse: «Chiunque libera uno schiavo, Allah libererà tutti gli organi del suo corpo dal fuoco dell’Inferno in cambio degli organi dello schiavo liberato, persino le sue parti intime in cambio di quelle dello schiavo».[Bukhari Hadith n.1509]
- annunciare la libertà allo schiavoda parte del padrone : anche se solo per scherzo. Ciò si basa sulle dichiarazioni del Messaggero di Allah (pace e benedizione su di luil):
«[Vi sono] tre affermazioni che se pronunciate, seriamente o per scherzo, dovrete impegnarvi a rispettare: divorziare [la propria moglie], accettare un accordo di matrimonio [con una donna] e liberare uno schiavo».[ Bukhari]
- liberazione di uno schiavo come volontà testamentaria: uno dei modi per liberare uno schiavo è di dichiararlo nel proprio testamento. Ciò può essere per iscritto, verbalmente o in altri modi.
- liberare uno schiavo è anche indicato come mezzo per versare la Zakah. Ciò si basa sul versetto del Sublime Corano: (Le elemosine sono per i bisognosi, per i poveri, per quelli incaricati di raccoglierle, per quelli di cui bisogna conquistarsi i cuori, per il riscatto degli schiavi, per quelli pesantemente indebitati, per [la lotta sul] sentiero di Allah e per il viandante. Decreto di Allah! Allah è saggio, sapiente.) [Corano 9:60].
- espiazione per aver percosso senza ragione o schiaffeggiato lo schiavo sul viso
Ciò è stabilito dall’Hadith del Messaggero di Allah (pace e benedizione su di lui): «Chiunque schiaffeggia il suo schiavo o lo colpisce sul volto deve espiare il suo peccato rendendolo un uomo libero».
- Lo schiavo può richiedere un prezzo per acquistare la propria libertà: una tale situazione si presenta quando egli domanda al proprietario di potersi affrancare dietro corrispettivo di un prezzo concordato da entrambi.
In tal caso il proprietario non può rifiutarsi di accordarsi con il servo, il quale avrà la possibilità di comprare, vendere, scambiare, lavorare e possedere beni al fine di racimolare la somma necessaria stabilita nel contratto; il padrone è persino tenuto a versare uno stipendio al servo per il lavoro che svolge per lui. Ciò è stabilito dal versetto del Sublime Corano, il cui significato è tradotto nel seguente modo:
(Ai vostri schiavi che ve lo chiedono concedete l’affrancamento contrattuale, se sapete che in essi c’è del bene, e date loro parte dei beni che Allah ha dato a voi.) [ Corano 24:33].
la fonte:
Pregiudizi correnti sui diritti dell’uomo nell’Uslam
Abdur-Rahman ibn Abdul Karim Al-Sheha